Lo stiramento è piuttosto frequente in ambito sportivo ed è causato dall'eccessivo allungamento subito dalle fibre muscolari. Tale stiramento può verificarsi in situazioni diverse per cause diverse. Tra le più frequenti ricordiamo:
mancanza di riscaldamento generale e specifico
preparazione fisica non idonea
movimenti bruschi e violenti
problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione
condizioni ambientali avverse
microtraumi ripetuti
abbigliamento e calzature non idonei
recupero insufficiente dopo un precedente sforzo atletico.
Un po' di fisiologia
Ogni muscolo del corpo possiede dei recettori in grado di trasmettere informazioni sulle sue condizioni al sistema nervoso centrale.
In particolare i fusi neuromuscolari inviano informazioni relative alla velocità e all’ampiezza dello stiramento. Quando un muscolo si allunga eccessivamente (si stira) anche i fusi (posti in parallelo alle fibre muscolari) si allungano determinando il cosiddetto riflesso da stiramento. Tale fenomeno causa un'improvvisa contrazione muscolare che si associa ad un contemporaneo rilassamento del muscolo antagonista. Questo meccanismo permette di salvaguardare la struttura muscolare ma in particolari circostanze (affaticamento) può risultare insufficiente predisponendo l'atleta allo stiramento muscolare.
I sintomi
A differenza della contrattura che causa un dolore modesto e diffuso, nello stiramento muscolare si avverte un dolore acuto ed improvviso a cui segue spasmo muscolare. Tuttavia in molti casi il dolore è sopportabile e normalmente non impedisce il proseguimento dell'attività.
Continuando la pratica sportiva aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione (strappo muscolare) per cui si consiglia di fermarsi il prima possibile anche se il dolore avvertito è di lieve entità.
Cosa fare:
Il riposo è l'unica terapia realmente efficace. L'osservanza di un periodo di stop compreso tra le due e le tre settimane è altresì fondamentale per scongiurare il rischio di eventuali recidive.
Si consiglia l'immediata applicazione del R.I.C.E, il protocollo più accreditato per le lesioni acute. In questa fase gli obiettivi sono: l’immobilizzazione, l'applicazione di un impacco freddo (borsa del ghiaccio o spray) e di un bendaggio compressivo per ridurre l'emorragia e sollecitazioni meccaniche sulla struttura lesa.
La ripresa degli allenamenti sarà graduale con particolare attenzione alla fase di riscaldamento.
Una visita da uno specialista potrebbe evidenziare la necessità di eseguire ulteriori indagini diagnostiche per escludere la presenza di lesioni muscolari. Sempre lo specialista potrebbe prescrivere farmaci antinfiammatori e miorilassanti per accelerare la guarigione. Anche alcune terapie fisiche come la TENS, gli ultrasuoni e la tercarterapia possono ridurre notevolmente i tempi di recupero.
La pratica dello stretching per facilitare il recuperò può essere tanto utile quanto pericolosa per cui si consiglia di eseguire tali esercizi sotto la supervisione di personale qualificato.
PREVENIRE LO STIRAMENTO MUSCOLARE E' MEGLIO CHE CURARE
La prevenzione degli infortuni muscolari si attua innanzitutto attraverso l'osservanza di alcune regole fondamentali:
eseguire sempre un riscaldamento generale e specifico della muscolatura
assicurarsi di essere nelle condizioni fisiche idonee per sostenere lo sforzo
valutare attentamente la praticabilità del terreno di gioco
scegliere abbigliamenti adatti, coprirsi per bene nei mesi invernali e, se necessario, utilizzate pomate specifiche durante la fase di riscaldamento
eseguire sempre esercizi di allungamento per migliorare l'elasticità e la flessibilità muscolare sia in fase preparatoria che defaticante
correggere eventuali squilibri muscolari e posturali
osservare i giusti periodi di riposo SENZA SOTTOVALUTARE L'INSORGENZA DI DOLORE, SIA PUR DI LIEVE ENTITA'
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